Il Viaggio di Jacopo a Tulum, in Messico

Il Viaggio di Jacopo a Tulum, in Messico

A Tulum, papà è voluto tornare a dormire dove era stato da giovanetto, le mitiche Cabanas di Don Armando. Le prime a sorgere già dagli anni 70 e divenute subito il ritrovo dei giovani e sognanti viaggiatori di tutto il mondo.
Il grande Don Armando è purtroppo morto nel corso del 2001, ma sembra che i suoi discendenti resistano ancora alle offerte dei ricconi che non vedono l’ora di spianare tutto per costruirvi i loro cementosi villaggi.

Papà è felicissimo e ci dice: finalmente una cosa che è rimasta uguale a come se la ricordava. Devo dire che aveva ragione a dire che era un posto da sogno, capanne selvagge tra dune di sabbia bianchissima con sullo sfondo un mare dai colori indescrivibili. Senza dimenticare la presenza di un buonissimo ristorante in funzione tutto il giorno.

Ogni capanna aveva un nome anziché il solito anonimo numero, noi dormivamo sulla TANKA che a differenza della maggior parte delle cabana che erano in legno aveva una struttura in muratura e addirittura il bagno in camera,  questa era la minima condizione che aveva posto la mamma al papà per alloggiare nelle cabana.

Il mare ha dei colori fantastici ed è molto adatto alle mie capacità natatorie, difatti anche i giorni che vi erano le onde si poteva fare il bagno in tutta sicurezza dato che il fondale era molto basso e degradava molto lentamente grazie alla protezione della barriera corallina.

Per riposarsi dalla fatica dei bagnetti ci sono sempre pronte le amache appese tra una palma e l’altra e la cosa da non sottovalutare è che  si possono usare come altalena. Poi se proprio non sapete cosa fare vi consiglio una bella passeggiata alla ricerca di splendide conchiglie dalle forme più strane.

Nonostante sia il periodo migliore dal punto di vista climatico (da luglio ad ottobre oltre la presenza pesante del caldo umido c’è sempre pericolo di uragani),  in certi giorni il cielo si oscurava a tal punto che sembrava notte (il tempo ultimamente è un po’ strano, da noi ad ottobre/novembre quasi che si va al mare e qui, che in febbraio/marzo sono previsti 3/4  giorni di pioggia, non fa altro che fare la sua spruzzatina giornaliera), ma dopo un breve sgrullone e la comparsa di un bellissimo arcobaleno, il sole ritornava più caldo di prima e il mare sembrava una tavola per quanto era calmo e piatto.

Questi erano anche i momenti migliori per godersi l’acqua calda dei Caraibi, i suoi colori,  il volo dei pellicani e sopratutto per andare a fare un po’ si snorkeling. (a proposito, qui ho finalmente imparato ad usare la mascherina e le pinnette e il fondale è veramente  fantastico!!!)

Le rovine di Tulum sono molto vicine a Don Armando e spesso andavamo a fare un bagnetto nella spiaggia all’interno del sito archeologico. Devo anche confessare la marachella che spesso facevamo per non pagare ogni volta il salato biglietto di entrata, so che non è giusto, ma ci riusciva bene mischiarci con le mandrie/comitive di americani che entrando in gruppo lasciavano lo strappo del biglietto al capo comitiva e a noi bastava fare muuhuhuuhu.

Poi una notte succede il fattaccio che rompe il clima paradisiaco che si era creato. Uno squadrone di cuccarace o scarafaggi giganti ci dichiara guerra e ci costringe in ritirata verso un hotel più sicuro, meno poetico ma di livello e pulizia sicuramente superiori (anche più costoso). La Posada del Sol (la padrona è una simpatica bolzanina che vive in Tulum con i suoi tre bimbi)  è la nostra nuova residenza di Tulum (nella parte sud a 4/5 km dalle rovine) e lo sarà fino alla partenza.

Dopo il trasferimento il mio papà vegetava spesso in amaca, consolandosi con la lettura dei I RIBELLI  di Pino Cacucci. Al nostro vecchietto sarebbe piaciuto rimanere da Don Armando anche perché per un attimo l’aveva fatto risentire ragazzino. Povero papà.

Io nel frattempo me la spassavo per i baretti della playa a bere cocktail di frutta esotica sempre più raffinati ma anche  per affogare nel bere il dispiacere di dover ripartire per casa

Ciao ciao ciao ciao mareeeeeeeeeee.

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