Il Piccolo Tommaso e il Viaggio a Cuba

Il Piccolo Tommaso e il Viaggio a Cuba

Avevamo prenotato, per fine ottobre, il viaggio di andata per l’Avana e quello di ritorno da Santiago de Cuba, per poi girarci autonomamente tutta l’isola da ovest verso est. Ancora oggi il ricordo di questo viaggio è di una dolcezza particolare, soprattutto per l’umanità veramente unica delle persone che abbiamo incontrato, nonna Gisela non ti dimenticherò mai…

Abbiamo visitato in quattro giorni in centro storico di L’Avana, avevamo l’hotel il Lido  a due passi dal Capitolio Nacional e dal Museo della Revolucion. Ci siamo poi spinti fino al Vedado, la zona turistica dei grandi alberghi, siamo stati nel sobborgo di Regla attraversando il golfo su una chiatta arrugginita, qui abbiamo mangiato per strada con pochi spiccioli e abbiamo conosciuto un bravo pittore di nome Canet.

Quello che ricordo con piacere di L’Avana,  sono le lunghe passeggiate la mattina presto nelle vie secondarie e lungo il Malecon, la gente comune che sempre ti saluta e ti chiede qualcosa, le vecchie automobili americane piene di rattoppi, i ragazzi con la divisa della scuola, la musica suonata a tutte le ore in modo mirabile in parecchi locali, insomma la città in sé, con le sue vecchie case semidiroccate eppure bellissime.

Dall’Avana, con un taxi collettivo (10$) siamo andati a Guanabo, l’ultima delle Playas dell’Este, dove con un po’ di fortuna abbiamo trovato da soli una splendida casa particular direttamente sulla spiaggia, con tanto di giardino con palme, patio con poltroncine per soli 15$ a notte, dove abbiamo passato due giorni di relax.

Due giorni dopo, partenza di buon mattino per raggiungere di nuovo L’Avana e proseguire in treno per Cienfuegos. Lì abbiamo comprato un biglietto in dollari e con un treno di “lusso” (aria condizionata e servizio bar in pesos) abbiamo raggiunto Cienfuegos in serata.

Avevamo un indirizzo di una casa preso da internet con commenti molto positivi ed infatti abbiamo conosciuto nonna Gisela, una simpaticissima negrona,  con una grande casa contornata dal giardino dove vivevano, fino ad allora sereni (poi sono arrivato io), tre cani: Guarai, Soica e il Chè, due gatti, e un numero imprecisato di galline.

A Cienfuegos, oltre alla visita del centro, del Cimiterio della Reina, un luogo poco visitato (e ci credo) dove ci sono belle tombe monumentali  e dove sono sepolti insieme soldati spagnoli e patrioti cubani morti nella guerra di indipendenza di fine ‘800, abbiamo avuto un bell’incontro con una cerimonia di santeria vera.

La città ci è anche servita da base per fare una bella escursione a Playa Gìron nella Baia dei Porci e alla splendida Caleta Buena, una spiaggiola delimitata da una diga naturale dove si nuota letteralmente tra centinaia di pesci di tutti i colori e le dimensioni in un acqua calma e cristallina.

A fine pomeriggio il nostro autista (un amico del figlio di Gisela) ci ha portato a Guamà dove abbiamo visitato un allevamento di coccodrilli e dove papà ne ha mangiato un po’ tra le proteste di mamma…

Il giorno successivo siamo andati a Santa Clara. Dopo qualche ora di treno siamo arrivati in città dove abbiamo cercato una camera all’Hotel Santa Clara Libre (che porta ancora i segni sui muri della battaglia tra rivoluzionari e militari), che però era completo, ma grazie ad un cubano ex marito di una italiana, ci siamo sistemati in un appartamento economico proprio dietro la piazza principale.

Il giorno dopo abbiamo noleggiato una bici-taxi con un ragazzo molto simpatico che ci ha scarrozzati per tutti luoghi interessanti di Santa Clara, come il treno blindato, il museo della rivoluzione e naturalmente il Mausoleo del Che.

Una cosa che mi ha impressionato molto è stato il bulldozer Caterpillar usato per l’attacco al treno che ora è innalzato su un piedistallo a forma di stella, tanto che ora devo assolutamente trovare un modellino simile…per i miei giochi

Successiva tappa, raggiunta con un autobus di quelli scalcinati che chiamano “guagua”, è stata Trinidad. Una città in puro stile coloniale, perfettamente conservata  dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Qui dormivamo  in una casa coloniale molto bella (15$), vicina alla strada principale, il cui proprietario si chiamava Roberto Cañedo.

Oltre alla cittadina, ci è molto piaciuta Playa Ancon, una bellissima distesa bianca con palme ed un mare a dir poco stupendo dove abbiamo passato due giorni ad oziare. Siamo anche stati alla fattoria Iznaga, dove abbiamo visto la torre dalla quale fino ad un secolo fa si controllava il lavoro degli schiavi nei campi.

Il giorno dopo con un minibus turistico che andava a Santiago, abbiamo raggiunto Ciego de Avila, dove abbiamo noleggiato un’auto per proseguire verso Cayo Coco, distante circa un centinaio di chilometri. Purtroppo questa è stata la parte più deludente del nostro viaggio, oltre al sovraffollamento turistico (i cubani qui non sono ammessi) abbiamo trovato tutto molto costoso.

Cayo Coco e Cayo Guillermo, sono due isolotti collegati alla terraferma con una bellissima strada (27 km) in mezzo al mare. Le spiagge sono bianchissime ed il mare cristallino, ma i pochi alberghi che ci sono vanno da un minimo di 135$ fino a 200$ per notte, tranne uno (usato in passato per ospitare i tecnici sovietici) che veniva sui 40$, ma assai spartano e con personale dai modi alquanto bruschi.

Prossima tappa : Santiago de Cuba, l’indirizzo della casa particular ( da Norberto) ci era stato fornito da nonna Gisela, in pieno centro (15$) e qui ho trovato il mio amor Lizabet, due anni, bellissima e padrona di casa. Abbiamo visitato la Caserma Moncada, il grande parque centrale con la bella cattedrale e la casa-museo di Velasquez, la costruzione più antica di Cuba, risalente al 1522. Dove io mi sono sottratto un attimo al controllo di papà e mamma e sono piombato come un missile su di un letto a baldacchino, come sono abituato a fare a casa, solo che quello era il letto originale di Diego Velasquez con le lenzuola e coperta ricamata originali!

Mancavano ormai quattro giorni alla partenza, ma non avevamo ancora finito il nostro percorso, in quanto volevamo raggiungere Baracoa, all’estremo limite orientale dell’isola e soprattutto andare a Playa Maguana di cui avevo sentito commenti entusiasti sull’ng. it.hobby.viaggi.

Siamo quindi partiti con un minibus turistico che ci ha portato fino a Guantanamo, città dove volevamo trovare il clima del film “Guantanamera” di Gutierrez Alea, ma dove invece non abbiamo trovato nulla, neppure il caffè…  Dopo aver tentato inutilmente di avvicinarci con un vecchio taxi alla base americana a pochi chilometri dalla cittadina, abbiamo preso una “guagua” (autobus locale) per Baracoa che abbiamo raggiunto in serata.

Questa cittadina che sorge su un promontorio, fino agli anni ’60 era raggiungibile solo via mare ed è tuttora circondata da una giungla rigogliosa.
Abbiamo preso una stanza all’ hotel La Rusa, un piccolo albergo di dodici camere sul malecon fatto costruire negli anni ’30 da una nobile russa scappata dalla rivoluzione bolscevica del 1917 e successivamente convertitasi a quella castrista tanto da diventarne una delle principali finanziatrici.

Abbiamo inoltre conosciuto il figlio che, dopo aver donato l’albergo allo Stato, ora è un simpatico vecchietto che vive in una casetta vicina, dove mostra ai viaggiatori interessati i cimeli di sua madre e racconta la storia di Baracoa attraverso i suoi disegni essendo un pittore naif. Alla fine abbiamo acquistato una sua tempera.

Oltre alla piacevolezza della cittadina dove c’è una delle prime chiese erette dagli spagnoli dove tra l’altro è conservata una croce fatta costruire da Colombo, la statua del re indio Hatuey giustiziato da Velasquez, abbiamo scoperto una meravigliosa spiaggia: playa Maguana che sembra presa dai mari del sud o dalla Polinesia!!
Felici di questi ultimi giorni di mare siamo rientrati a Santiago per poi volare verso casa.

Altri siti utili al viaggio tappa per tappa:

Periodo migliore: sia per un tour che per una vacanza al mare – nella stagione fresca, da fine novembre a metà aprile, e in particolare da metà febbraio.

Periodo peggiore: la stagione delle piogge, da maggio a ottobre, è più calda (32 gradi) e molto umida, con piogge frequenti e intense, soprattutto nel pomeriggio. Possibili uragani tra agosto e ottobre, in particolare sulla costa nord-orientale.

Abbigliamento: Abiti leggeri e comodi tutto l’anno; capi di cotone, varie T-shirt, sandali per camminare nell’acqua bassa sulla barriera corallina, occhiali da sole, un capello contro il sole, pareo per la spiaggia, un paio di golf per le serate fra dicembre e aprile.

Ciao Hola Ciao Hola

Hasta al proximo viaje

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