Parto dall’Italia innevata tutto infreddolito, il tempo di una dormitona volante ed eccomi qui in Mexico tra questi uomini dai cappelli strani e mucho mucho calor. Tosse e raffreddore sono spariti come per incanto, quindi posso riprendere a correre e giocare senza limiti. Ale Ale Ariba Ariba Ale Ale.
Dopo un piccolo ambientamento a Città del Mexico eccoci già viaggiare in bus verso Oaxaca, nostra prima vera tappa, ci accolgono con la banda ed io che per la musica ho una grande passione mi unisco a loro a suonare e ballare.
Il mercato di Oaxaca è forse il più bello del Mexico, colori e odori hanno una intensità unica al mondo, guardo incuriosito qualsiasi cosa mi capiti a tiro. Non dimenticatevi che qui si trova un cioccolato buonissimo per questo i messicani si leccano sempre i baffi.
Dopo una visita alle rovine preispaniche di Yagul non ci perdiamo neanche il bel mercatino di Tlacolula un bel pueblo vicino ad Oaxaca, le bimbe del gruppo ne approfittano per sfamarsi e mantenere la linea con le buonissime ananas messicane mentre io e il mio papà che non abbiamo problemi di linea non perdiamo occasione per sgranocchiarci un bel polletto ruspante ottimo e genuino.
Il contatto con la popolazione indios è stato immediato e qui sulla panchina di una piazza di Oaxaca uno di loro mi racconta come il grande fratello “Stati Uniti d’America”, con i loro accordi economici tanto liberisti ma anche tanto a vantaggio unilaterale, li sta riducendo.
Per fortuna che in ogni casa c’è un presepio dove possono ancora pregare e sperare in qualche aiuto divino, dato che l’uomo è sempre più lontano dal pensiero che un altro mondo è possibile e che lo sfruttamento del suo simile non è il solo modello di vita esistente.
Una delle gite più carine che abbiamo fatto è stata quella fatta alle rovine di Monte Alban
A cavallo del mio passeggino sprint (il motore era il mio papino a due cavalli) mi sembrava di essere uno degli ultimi sopravvissuti delle popolazioni incas e maya che vivevano in queste zone tanti e tanti anni fa.
Altra escursione al villaggio di El Tule dove dopo una corsa attorno all’albero con la circonferenza più grande del mondo mi sentivo talmente stanco che mi sono fatto una ronfante e bella dormitina.
Finita l’avventura cittadina di Oaxaca ci dirigiamo con un bel bus di prima classe verso il mare, arriviamo al tramonto nella meravigliosa spiaggia di Zipolite.
La mattina seguente abbiamo la conferma della bellezza di questa zona, quando da uno stradello ci si para di fronte playa de l’amor che per non smentire il suo nome è proprio incantevole (vicinissima a Puerto Angel).
Mi lancio subito in una bella corsa sulla sua soffice spiaggia ed a stento mi sta dietro il mio papi (che ha preso in pieno il ritmo messicano e quindi è più lento che mai).
Di ritorno nel centro abitato di Zipolite non perdo l’occasione di giocare con l’asinello e con i simpaticissimi bimbi del posto tra essi la mia migliore compagna di giochi è stata senza dubbio Rosita figlia della padrona dell’Hotel Paraiso dove abbiamo alloggiato con lei sono indimenticabili i giochi di spiaggia e lunghissimi bagnetti sulla battigia con gli immancabili cani residenti in zona dopo aver trascorso le giornate in questo modo la sera crollavo esausto, mentre i miei facevano baldoria fino a tarda notte peggio di noi bambini.
Per spostarsi da una playa all’altra salivamo sempre sulla nostra fedele camionetta che nonostante le apparenze non ci ha mai lasciato in panne, con lei abbiamo anche fatto visita ai paesi vicini come Puerto Angel.
Successiva e ultima tappa è la mitica Puerto Escondido dove io e zio Grio ci scateniamo in un ritmico ballo latino davanti al nostro baretto dove consumiamo gustose colazioni. Come base per le dormitine notturne optiamo per il grazioso Papaya Surf Beach Hotel gestito da italiani nella splendida playa Zicatela.
Certo l’acqua sul pacifico non sempre è tranquilla e pacifica anzi il più delle volte l’unico che faceva il bagno nel mare era quel matto di zio Grio che sfidava le onde e la fortissima corrente marina e mentre zio Grio si affoga io e il mio papà ci abbuffiamo a base di pesce e riso la pappa di spiaggia al ristorante del Papaya Surf prima di ripartire per casa non possiamo mancare al travolgente carnevale di Puerto Escondido in una rumorosissima salsa latino-messicana che mi porterò sempre nelle orecchie. Arrivederci Mexico.
Dalla terrazza del ristorante della nostra ultima cena in Mexico vi auguriamo Buon viaggio e fateci sapere come è andata.
Siti utili al viaggio:
- Hotel in Oaxaca
- Festival Cioccolata
- Puerto Escondido
Lascia un commento